La celebrazione ha segnato l’inizio dell’anno tricentenario dedicato al Santo Fratello Redentorista
I missionari redentoristi della Provincia di Nostra Signora Aparecida hanno celebrato domenica 27 aprile l’apertura dell’anno tricentenario di San Gerardo Majella. Per rendere ancora più speciale questa seconda domenica di Pasqua, la Domenica della Misericordia, la Chiesa parrocchiale di Sorocaba (SP) è stata eretta canonicamente come Santuario Arcidiocesano di San Gerardo Maiella.
La Santa Messa è stata celebrata da Mons. Julio Endi Akamine, SAC, Amministratore Arcidiocesano di Sorocaba, e concelebrata dai missionari redentoristi Padre Luiz Cláudio Alves de Macedo, Rettore del Santuario di San Gerardo a Sorocaba, Padre Vinícius Ponciano CSsR, Rettore del Santuario di San Gerardo di Curvelo (MG), Padre Marlos Aurélio da Silva CSsR, Superiore Provinciale della Provincia Nossa Senhora Aparecida, e dal Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Sorocaba, Padre Fernando Henrique Giuli Batista. Frate Joaquim Acássio Barbosa CSsR, ha animato la celebrazione.
All’altare, il Vicario Generale ha letto il Decreto di Elevazione della Chiesa parocchiale di San Gerardo a Santuario Arcidiocesano. Nel suo saluto iniziale, Mons. Julio Endi Akamine ha sottolineato il lavoro della Congregazione Redentorista nell’Arcidiocesi:
«È una grande gioia poter contare sul lavoro dei missionari redentoristi, presenti da tanti anni nella nostra arcidiocesi, soprattutto nella città di Tietê (SP) e ora qui a Sorocaba. E attraverso questo Santuario essere un punto di convergenza per l’incontro con Dio, ma anche di irradiazione dei discepoli missionari di Gesù Cristo, la Chiesa in uscita, la Chiesa delle porte aperte, la Chiesa samaritana. È una grande gioia poter celebrare l’elevazione di questo Santuario di san Gerardo Maiellla”.
Nella sua omelia, Mons. Julio ha sottolineato la lettura del Vangelo (Gv 20,29) e l’apparizione di Cristo davanti agli apostoli, in modo particolare davanti a Tommaso, e il desiderio di sperimentare l’amore di Gesù:
«Abbiamo eretto questo Santuario per questo: il Santuario deve essere un’espressione concreta del nostro desiderio di vedere, di toccare personalmente Dio. Perché veniamo al Santuario? (…) Perché vogliamo, in qualche modo, vedere e toccare. Il Santuario è stato eretto affinché possiamo sentirci toccati dalla mano di Dio (…) L’esperienza di Tommaso può essere anche la nostra. Che anche noi, in questo Santuario, possiamo esclamare tante volte: ‘Mio Signore e mio Dio’”.
Ha poi riflettuto sull’esperienza di Tommaso e sull’importanza dell’Eucaristia, quando riceviamo il dono totale di Gesù: “Nell’Eucaristia Gesù ci presenta i segni della sua passione, morte e risurrezione. La risurrezione non fa dimenticare la crocifissione. Un Gesù che non ha vissuto la passione e la croce non è il vero Gesù. Ma oggi abbiamo molte cose ‘false’ (…) ora, il falso Gesù è amaro. Vogliamo ricevere Gesù tutto intero”.
Infine, l’Amministratore Arcidiocesano di Sorocaba ha ricordato l’amato Papa Francesco, che ci ha lasciato per andare incontro al Padre il 21 aprile. Mons. Julio ha rivelato che, mentre preparava l’omelia, ha letto l’Esortazione Apostolica Evagelli Gaudium scritta dal Santo Padre, in cui egli rafforza la capacità della parrocchia e del santuario “di riformarsi e di essere la Chiesa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie”.
Al termine della celebrazione, Padre Marlos Aurélio ha lasciato un messaggio speciale di ringraziamento all’Arcidiocesi di Sorocaba per il riconoscimento canonico e giuridico della Chiesa come Santuario Arcidiocesano. Il missionario redentorista ha sottolineato l’assistenza pastorale della comunità e la formazione dei giovani che desiderano seguire la vita religiosa come Fratelli Redentoristi, seguendo l’esempio di San Gerardo.
Il Superiore Provinciale ha esaltato l’apertura delle celebrazioni per i 300 anni del Santo fratello redentorista:
«San Gerardo è per noi una grande luce, una grande ispirazione per il nostro lavoro missionario. Durante tutto questo anno dedicato al tricentenario, vogliamo approfondire la sua vita, ma soprattutto il suo ‘essere’ missionario, fratello redentorista, la sua spiritualità. Nella costellazione dei santi redentoristi, Gerardo è forse quello che possiede una mistica che deve essere conosciuta e vissuta da ciascuno di noi».
Ha anche sottolineato l’intenso programma delle celebrazioni per i 300 anni di San Gerardo e la conclusione, che si terrà nel Santuario si San Gerardo de Curvelo (MG).
La Messa si è conclusa con la Preghiera Giubilare, recitata dai due fratelli redentoristi Carlos José da Cunha e José Domingos Vasconcelos, e con la scoperta della targa commemorativa dell’erezione canonica del Santuario São Geraldo Majella.
articolo di Mário Pereira (A12.com)
foto: Gustavo Cabral



