Fratello Bento – Ha scelto la via dell’arte per evangelizzare

Fratello Bento – Ha scelto la via dell’arte per evangelizzare

A Edgling, un villaggio bavarese nella Germania meridionale, dove i suoi genitori avevano una fattoria, José Hiebl nacque il 4 gennaio 1837. Dopo aver terminato la scuola elementare, suo padre lo iscrisse alla scuola professionale di Wasserburg per imparare disegno, pittura e scultura, poiché riteneva che il figlio avesse una grande inclinazione per queste arti. In questa scuola, il giovane José apprese le sue prime nozioni musicali e imparò a suonare il clarinetto.

Di indole allegra, partecipò sempre ai divertimenti della sua giovinezza e persino ad alcune “avventure rischiose” nelle città del suo tempo.

Nel 1855, i Missionari Redentoristi predicarono una missione a Edling, la sua città, e José vi partecipò, rimanendo profondamente colpito dai missionari, in particolare dal noto missionario Padre Matias Farbmacher, una figura scheletrica, ma dalla voce potente e dall’oratoria vibrante. Da quel momento in poi, José perse il gusto per i divertimenti vivaci e la vita mondana, e iniziò a dedicarsi con più fervore alla preghiera e alla penitenza.

Essendo il primogenito, avrebbe dovuto ereditare la fattoria del padre, ma come era accaduto a Sant’Alfonso, rinunciò al suo diritto di primogenitura e nel 1958 si recò a Gars Am Inn per chiedere l’ammissione nella Congregazione come Fratello Redentorista. Dopo alcuni anni di formazione, indossò l’abito redentorista, assumendo il nome religioso di Fratel Benedetto. Il 1° novembre 1862 iniziò il noviziato, emettendo la professione religiosa il 26 agosto 1985 a Bachham.
Destinato alla casa redentorista di Gars, ebbe l’opportunità di perfezionare la sua arte con lo scultore Julio Zumbush e il pittore Beham. Lì, incoraggiato dai suoi confratelli, iniziò a produrre le proprie opere, mantenendo uno stile primitivo e semplice che sarebbe stato caratteristico di tutte le sue opere, ma che piacque immensamente alla gente comune, per la facilità di comprensione di ciò che esprimevano.

Nel 1894, i missionari bavaresi furono inviati in Brasile, prendendo possesso del Santuario di Nostra Signora di Aparecida (SP) e anche del Santuario di Barro Preto, oggi Trindade (GO). Nel 1897, la terza carovana di Missionari fu inviata a San Paolo e Goiás, e Fratel Bento, ormai sessantenne, ricevette l’ordine di recarsi in Brasile e il permesso di portare con sé tutta l’attrezzatura della sua arte per lavorare alla diffusione del Regno di Dio in America. Ricordava certamente molte delle sue avventure giovanili.

Ad Aparecida, fu il primo professore di disegno presso il Seminario di Santo Afonso, che era appena agli inizi, fino all’agosto del 1901, quando iniziò a dedicarsi esclusivamente alla scultura e alla pittura, finché nel 1910 fu trasferito a Penha, oggi un quartiere della grande area di San Paolo.

Durante i 15 anni trascorsi in Brasile, lavorò intensamente alla produzione di dipinti a olio e sculture in legno, diffuse tra San Paolo, Minas Gerais e Goiás. Oggi, più di 400 delle sue opere sono catalogate nella collezione della Provincia di Nostra Signora di Aparecida. Fratel Bento trasformò il suo “studio” in un santuario di meditazione, contemplazione, preghiera, pietà e silenzio, e la sua arte rifletteva questa riflessione. L’arte di Fratel Bento continua a impressionare ed evangelizzare molte persone ancora oggi, soprattutto nella Basilica Storica di Aparecida, dove si trovano diverse sue opere, e anche nella Chiesa di San Benedetto, ad Aparecida.

Uno dei suoi discepoli fu Chico Santeiro, originario di Aparecida, che lasciò anche una vasta collezione in fase di catalogazione.

Morì il 5 novembre 1912, all’età di 75 anni, nel Convento Redentorista di Penha, a San Paolo, a causa di un’infezione al piede causata dalla caduta di una delle sue sculture in legno.